Padre Stefano Giudici incontra la comunità

Padre Stefano Giudici

Una cena etnica, con piatti, canti e musiche africane per far sentire “a casa” Padre Stefano Giudici. Il missionario comboniano di Villa Guardia, da diversi anni impegnato in Kenya, a Nairobi, incontrerà la comunità di Villa Guardia presso il parco giochi dell’Oratorio di Maccio, venerdì 30 giugno alle 21, al termine di un momento conviviale aperto a tutti.

Padre Stefano Giudici

Padre Stefano Giudici

Originario di Villa Guardia e nato nel 1965, Padre Stefano si è dapprima diplomato al Liceo Scientifico Paolo Giovio di Como, quindi si è laureato in Matematica all’Università di Pavia. Al termine degli studi, ecco la chiamata dall’alto, l’arrivederci alla casa di via Manzoni e l’inizio di un percorso di fede che lo ha portato, dopo gli studi a Firenze e Venegono, a seguire l’esempio di Daniele Comboni. Padre Stefano vive in Kenya dal 2009 dopo un’esperienza precedente durata 11 anni in Polonia.

Attualmente si occupa di formazione al seminario teologico internazionale della congregazione a Nairobi, dopo aver vissuto – dal 2010 al 2014 – un’esperienza pastorale con la comunità di Korogocho (uno delle più grandi baraccopoli della capitale keniana).

«A Korogocho, alle periferia di una delle più contraddittorie e ineguali capitali del mondo, vivevamo una pastorale fondata sulla comunità – raconta lui – Il tentativo era quello di integrare gli ultimi, i più emarginati, e metterli al centro, farli sentire all’interno della comunità. Questa era la nostra priorità pastorale. Ritrovo molto di questo atteggiamento in quello che oggi ci dice Papa Francesco. Prima eravamo abituati a dire: “Dobbiamo fare qualcosa per i poveri”, poi abbiamo iniziato a dire “Facciamo qualcosa con i poveri” ora, invece, siamo inviati ad imparare a leggere la realtà con gli occhi dei poveri. Questo rappresenta il dono più grande dello scambio tra Chiese, imparare a leggere noi stessi con gli occhi degli altri, degli ultimi».

Durante la serata, Padre Stefano racconterà la propria esperienza di vita, spiegando anche come siano stati fin qui impegnati i generosi aiuti inviati a più riprese da Villa Guardia verso Korogocho. Sarà raccontato ad esempio il bellisimo “caso” della Biblioteca di St. Jhon, realizzata a Korogocho proprio grazie ad una fitta e generosa rete di aiuti giunti da amici, conoscenti, parenti, ex compagni di scuola e parrocchiani. Prima e dopo l’incontro, un coro congolese accopagnerà le degustazioni e contribuirà a colorare di suggestive sfumature africane l’incontro con il misisonario.

Suor Anna Sara Gini

Suor Anna Sara Gini

Per un fortuito incrocio di impegeni locali, nei giorni scorsi, a distanza di qualche anno, Padre Stefano ha potuto riabbracciare proprio in quel di Villa Guardia, suor Anna Sara Gini, Piccola Sorella di Gesù, zia materna e da qualche mese rientrata nella comunità di Roma dopo decenni di missione africana, tra Algeria, Rwanda, Zaire e Repubblica democratica del Congo.

Ex atleta della sezione Basket del Gruppo Sportivo, in queste sue “vacanze” Padre Stefano ha fatto in tempo anche ad esibirsi sotto canestro in occasione della recente settima edizione della Ventiquattreuro di Basket che, nemmeno a farlo apposta, aveva l’obiettivo benefico di raccogliere fondi per l’ospedale africano di Angal, in Uganda.