“Finalmente si parte”. Poche ma entusiaste parole quelle pronunciate dall’ex vicario di Maccio, don Filippo Macchi. Attesa da anni, la chiamata per l’Africa è finalmente arrivata. Don Filippo, nell’ottobre del 2015, aveva lasciato la parrocchia di Maccio per trasferirsi a Grosio. L’ok per prendere un volo per il “continente nero”, mai arrivato dal vescovo Diego Coletti, è giunto invece inaspettato grazie al neo Vescovo monsignor Oscar Cantoni. Don Filippo Macchi, originario di Mandello del Lario, salperà ora in direzione del centrafrica, destinazione N’Djamena, la capitale e la città più popolosa del Ciad (1.605.696 abitanti circa). Da anni il sacerdote aveva chiesto la possibilità di rendersi utile all’interno delle misioni diocesane. Finalmente ecco la chiamata della Diocesi. Da lì, il passaggio poi a visitare la missione diocesana in Cameroun, alla Chiesa di Maroua-Mokolo, martoriata negli ultimi anni dall’instabilità politica dei luoghi. Dopo la prima notte in Ciad, la delegazione comasca verosimilmente percorrerà in jeep il tragitto fino a Mokolo, prima tappa del viaggio in un paese in cui si vuol tornare a dare slancio alle missioni diocesane.
Nel nord del Cameroun nell’ultimo biennio la situazione era decisamente precipitata. Il 10 luglio 2015, dopo i rapimenti di alcuni religiosi e i numerosi tumulti nella zona, Mons. Diego Coletti aveva comunicato ai missionari Fidei Donum presenti sul posto che, per motivi di sicurezza in relazione alla continua situazione di pericolo e di tensione causata dall’organizzazione terroristica jihadista Boko Haram, diffusa in Nigeria e sconfinante in Camerun, non si sarebbe più assunto la responsabilità di alcun invio in missione nella diocesi di Maroua-Mokolo.
Ora dopo la chiamata di monsignor Oscar Cantoni, il sì deciso di don Filippo (qui sotto a destra in una bella foto insieme a don Rossano Quercini, ex vicario di Maccio, e don Fabio Melucci, di Villa Guardia, a sinistra) ha dato il là alla visita in Cameroun, che potrebbe di fatto riattivare il tradizionale supporto, non solo a distanza, alla missione diocesana.