“Porta in faccia alle Medie”: la “prof” chiede sostegno; la vice preside scrive ai genitori

Non si placa la bufera dopo il grave episodio che 10 giorni fa ha visto coinvolti la docente di educazione motoria delle Scuole Medie, Rosaria Fumagalli, e due studentesse di terza Media, colpite al volto dalla porta dei servizi igienici, scaraventata dalla professoressa stessa nel tentativo di far spostare le due ragazze che sostavano nella zona dei bagni durante l’intervallo, provocando loro però un doppio trauma cranico e 15 giorni di prognosi.

Dopo che la news è stata pubblicata dal nostro portale, si sono immediatamente accesi i riflettori sulla S. Elia, attirando la curiosità di giornali, radio e tv. Nel tentativo di spiegare l’accaduto come un banale incidente, la docente ha avviato una sottoscrizione di firme insieme ad alcuni genitori. Un “impegno collettivo” a sostenerla.

Una mossa però non concordata né con i consigli di classe né con la dirigenza scolastica stessa. E’ la stessa vicepreside Fiorella Mionti, ad averlo comunicato (vista la prolungata assenza per malattia della preside, giunta in concomitanza con l’episodio su cui la Procura della Repubblica e il Provveditorato stanno indagando) in una nota scritta fatta pervenire a tutte le famiglie.

“Visti gli incresciosi accadimenti degli ultimi giorni e in assenza della Dirigente, mi sento in dovere di informarvi per quanto di mia competenza – scrive la docente – Si tratta di un episodio grave e spiacevole, attualmente al vaglio delle autorità competenti. Posso comunque assicurare che da parte nostra, con il supporto dell’Ufficio Scolastico Provinciale, sono già stati adottati tutti gli interventi ad oggi possibili”. La nota prosegue poi in tono ancora più deciso: “Pur non volendo minimamente sottovalutare la gravità dell’episodio, il nostro intento è quello di garantire che le attività didattiche si svolgano con la serenità che ha sempre contraddistinto la nostra scuola. Non abbiamo pertanto ritenuto opportuno in questa fase, rispondere alle sollecitazioni della stampa, poiché la situazione ci sembra delicata, sia perché riguarda ragazzi, sia perché le nostre parole potrebbero in qualche modo essere fraintese o strumentalizzate”.

Ecco poi il passaggio rivolto all’insegnante accusata di aver mandato ko le due studentesse. “Vi informo che l’impegno collettivo che la docente ha chiesto alle famiglie di sottoscrivere, è una personale sua iniziativa, non concordata con i consigli di classe nè con la dirigenza. Rimango comunque a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento”.