Salta la Grande Alleanza: troppi paletti

E’ durata un fuoco di paglia, che ha sì infiammato il paese ma che non ha convinto nessuno fino in fondo, tanto meno i diretti interessati. In fumo il sogno di maxi coalizione tra maggioranza e minoranza. Vanno dunque in archivio i buoni propositi del sindaco Alberto Colzani che, probabilmente consapevole di lasciare un gruppo indebolito dalla sua impossibilità a ricandidarsi al ruolo che ben ha ricoperto negli ultimi 10 anni, aveva un anno fa invitato gli esponenti delle due principali “correnti di pensiero villaguardiesi” ad unire le forze, visto il difficile periodo economico e sociale cui la nazione, e quindi anche Villa Guardia, sta andando incontro. Dopo i primi mesi in cui entrambi i presunti candidati al ruolo di primo cittadino, vale a dire l’assessore uscente Valerio Perroni e il capogruppo dell’opposizione, Piermario Vimercati, hanno provato a sedersi al banco per intavolare una discussione serena, l’inverno ha definitivamente fatto scendere il gelo sulle trattative.

Il sogno della coalizione inseguito dal professor Colzani è così sfumato definitivamente. Troppe le divergenze prima ancora di entrare nel vivo di un ipotetico programma sul quale accordarsi. Da una parte il gruppo uscente che, secondo la ricostruzione della stampa locale, si è presentato già con nomi e cognomi, dall’altra il gruppo di minoranza che chiedeva il rinnovamento delle figure da scegliere come unica credenziale per far stare in piedi la trama. Comprensibile che la maggioranza arrivasse con il nome del candidato sindaco, Perroni (nella foto), appunto, un po’ meno che si mostrasse chiusa a prescindere alla prima e unica richiesta dei papabili partner. Anche perché, coalizione senza rinnovamento avrebbe voluto semplicemente dire… inglobamento. perroni

Tra le possibili cause del fallimento dell’intesa c’è anche il sondaggio pubblicato a novembre dal Giornale di Olgiate, in cui, a seguito di un centinaio di telefonate campione nelle abitazioni di Villa Guardia, emergeva una leggera preferenza dei cittadini verso il rinnovamento, con Vimercati prescelto quale papabile sindaco. L’esito del referendum telefonico pare non esser stato ben digerito da qualcuno, e così freddo e gelo sono calati gradualmente sugli attori coinvolti, determinando di fatto il fallimento del disegno architettato da Colzani.

Sempre il settimanale olgiatese, nel numero uscito sabato, ha provato a ricostruire i passaggi di questo matrimonio non sbocciato, chiamando in causa i due attori protagonisti, i quali, però, a dispetto dello stato reale delle cose, hanno provato a bleffare sui propositi, rimanendo abbottonati e non certificando invece che le acque sono già mosse da mesi e ognuno tra pochi mesi andrà per la propria strada. Schermaglie da campagna elettorale.

Schermaglie che tra l’altro hanno visto nelle scorse settimane l’attuale maggioranza cercare di inseguire l’opposizione, che in questo lunga corsa a distanza, ha lanciato le prime due “fughe”, dapprima andando in avanscoperta sulla questione furti, sicurezza e vigilanza, e successivamente sul discorso sicurezza per la zona di via Rimembranza, tema per il quale Vimercati (nella foto) è riuscito nel compito di organizzare un incontro tra i cittadini residenti, nel tentativo di capire le esigenze e farsi portavoce dei disagi. Curioso che in questo incontro fossero presenti anche sostenitori dell’attuale maggioranza, che questa volta si sono però congratulati con lo stesso Vimercati per la solerzia e partecipazione con cui si è preso a cuore il problema. 0-4918727-PIERMARIO_VIMERCATI

A giorni aspettiamoci le prime risposte anche del gruppo reggente, con Perroni pronto ad alzarsi sui pedali provando a sua volta ad attaccare le prime salite ingranando un rapporto pesante. Ma del resto, per indossare la “maglia rosa”, questa volta si dovrà dimostrare di avere la stoffa da leader. I venti voti che 5 anni fa separarono i due gruppi sembrano preistoria: era un altro scenario, più politicizzato, con un sindaco forte, autorevole, pronto a completare il proprio iter amministrativo e con un gruppo di opposizione che invece beneficiava del traino del fu simbolo del PDL.

Insomma, difficile ad oggi dire chi la potrebbe spuntare. Quel che è certo è che la speranza che la vera coalizione stia in entrambi i programmi, ovvero: la conferma di quanto buono fatto sin qui, è la naturale spinta ad un necessario rinnovamento. Entrambi i gruppi, pertanto saranno chiamati ad una sapiente opera di mixaggio: chi governa, mantenere quanto fatto da Colzani ma magari “pensionare” con coccarda al merito quanti da 3, 4 o più mandati sono seduti sulle poltrone del municipio (e non è un caso infatti che tutti i giovani imbarcati in questi anni si siano poi puntualmente persi per strada, “mollando il colpo”, schiacciati da presenze troppo ingombranti). Per chi invece vorrebbe alternarsi alla guida del paese, sostituendo un gruppo politico che forse negli anni ha perso smalto e grinta, occorrerà invece ingoiare l’amaro calice di riconoscere che in oltre due decadi di “governo” qualcosa di buono è stato fatto e va tutelato.

Insomma, un bel duello quello tra Perroni e Vimercati. Vedremo chi si dimostrerà più saggio nel fare scelte che dimostrino di essere libere, incondizionabili e di prospettiva.