Un caso destinato a divenire romanzo per cultori del genere “giallo”. Già perché anche la rivista specializzata in questo genere letterario, il settimanale Giallo si occuperà nei prossimi giorni del caso dei due fratelli di Villa Guardia, Salvatore e Antonio Deiana, scomparsi rispettivamente nel marzo del 2009 e nel luglio del 2012, entrambi senza lasciare traccia alcuna. I giornalisti della redazione della rivista del gruppo Cairo editore, stanno già setacciando il territorio di Villa Guardia alla ricerca di testimonianze dirette o indirette sul caso. Loro malgrado, purtroppo, i fratelli scomparsi nel nulla, saranno di nuovo al centro dell’attenzione, e chissà se magari questa nuova ondata di interesse, aiuterà gli inquirenti a rintracciare qualche possibile indicazioni utile al loro ritrovamento.
Intanto si continua ad indagare. E soprattutto a cercarne i corpi all’interno del Parco Pineta. Una squadra di cani addestrati è da tempo al lavoro nei boschi segnalati da un 34enne di Bregnano, arrestato qualche settimana fa dalla Procura di Como con l’accusa di omicidio volontario. Il fermato è ritenuto l’esecutore materiale del delitto. Salvatore Deiana sarebbe stato assassinato in un locale pubblico della Brianza e seppellito in un bosco nella zona di Appiano Gentile, dove da giorni sono in corso appunto le ricerche. Il movente? Ancora non ci sono certezze ma parrebbe un regolamento di conti nell’ambito di questioni malavitose. Tutto in alto mare, invece, per quanto riguarda Antonio Deiana, scomparso anch’egli nel nulla, nel 2012.
L’inchiesta era tornata prepotentemente d’attualità dopo il macabro ritrovamento a Guanzate, a cavallo tra il vecchio e nuovo anno, del corpo di Patrizio Albanese, residente a Fino Mornasco, rinvenuto morto sotto diversi cm di terra nel giardino di una casa semi abbandonata. La Procura di Como aveva subito ordinato di proseguire negli scavi per individuare eventuali altri cadaveri. Stavano cercando soprattutto i corpi dei due giovani di Villa Guardia, entrambi scomparsi in circostanze misteriose ma riconducibili al ritrovamento del cadavere dell’Albanese.