Doppia ordinazione: Maccio in festa

don francesco e don paolo

Doppi festeggiamenti nel week end a Maccio per l’ordinazione sacerdotale di Paolo Negrini e Francesco Vicini. La Parrocchia S. Maria Assunta è pronta a stringersi intorno a don Francesco Vicini, che negli ultimi anni ha svolto tutto il proprio periodo di propedeutica proprio nella frazione di Villa Guardia, e soprattutto, a Paolo Negrini, villaguardiese doc che in quel di Gerusalemme diverrà diacono ultima tappa prima di diventare il prossimo anno sacerdote.

Più semplice dunque festeggiare don Francesco, fiorentino di origini ma entrato giovanissimo in seminario in quel di Roma, dove ha trascorso motissimi anni prima di venir dirottato presso il santuario SS. Trinità Misericordia. Domani, sabato 10 giugno, diverrà sacerdote con l’ordinazione a prete nell’Opera di don Folci.

Per Paolo Negrini, invece, si tratta dell’ultima importante tappa sulla via dell’ordinazione sacerdotale nei Salesiani. Nato a Como il 15 aprile 1982, Paolo ha sempre vissuto a Villa Guardia, insieme al papà Piero, mamma Lella, la sorella Sofia e il fratello Marzio. Storico animatore del Grest e dei campi estivi, è stato anche il primo presidente dell’associazione NOI dell’Oratorio di Maccio. Dopo essersi laureato in Scienze storiche nel 2009 è entrato definitivamente nella Congregazione dei Salesiani, con la quale già dal 2008 aveva iniziato un percorso formativo. Nel 2016 la sua professione perpetua. Ora il Diaconato che, però, riceverà in quel di Gerusalemme, nella Basilica del Getzemani, domenica 11 giugno.

don Paolo Negrini“In questi anni trascorsi in Terra Santa ad imparare a leggere il quinto Vangelo per aprire il mondo degli altri quattro, sia camminando nel deserto della Giudea dalle mura di Gerusalemme giù giù fino a Gerico o nelle verdi vallate che guardano il lago di Galilea, ho veduto spesso greggi di pecore al pascolo ed ho potuto osservare da vicino l’arte dei pastori. In queste esperienze rilette poi nella fresca calma della cripta della Chiesa del Gallicantu o nelle notti di veglia al Sepolcro, ho messo a fuoco la relazione tra il pastore, che sia Gesù o Giovanni Bosco, e la singola pecora, perché ogni relazione tra discepolo e Maestro, giovane e salesiano, ha il sigillo della creatività di Dio, non può essere omologata alle altre, tocca vite e cuori diversi. Gesù buon pastore e don Bosco parlano solo al singolare, sanno contare solo fino a uno, conoscono la pecora/pellegrino/cristiano/ragazzo per nome, la chiamano per nome, la amano per nome, ed essa, riconoscendone la voce tra mille altre, li segue”.

Per festeggiare Paolo, una delegazione della parrocchia di Maccio guidata da don Walter è volata in Terra Santa e parteciperà all’ordinazione diaconale, a Gerusalemme, presso la Basilica del Getzemani, presieduta da monsignor Pierbattista Pizzaballa, Amministratore Apostolico del Patriarcato. Per tutta la comunità di Villa Guardia ci sarà, invece, un momento di festa non appena don Paolo farà rientro in Italia, al proprio paese, nei prossimi mesi.

Per don Francesco, invece, nato a Firenze nel 1992, terzo di cinque figli e con un papà anch’egli diacono ed una mamma che lavora in un Liceo artistico, la chiamata è stata già in giovane età. Entrato nel seminario minore di Roma al termine delle scuole medie ha conosciuto lì l’Opera di don Folci. Da qui la domanda, al termine della maturità classica, di entrare nell’Istituto diocesano don Folci di Como. Nel frattempo Francesco ha completato gli studi universitari presso la Pontificia Università Gregoriana con il bacceleriato in Filosofia e Teologia. Completato il percorso a Roma, don Francesco dall’ottobre 2016 è stato quindi assegnato alla parrocchia di Maccio, dove ha completato il proprio percorso.

don francesco vicini“Il mio ordine si prende cura dei sacerdoti, giovani, anziani, infermi. So che ci sono pregiudizi poco belli verso i sacerdoti oggi e so che poco a poco il luogo comune li vuole sinonimo di pedofilo, avaro, donnaiolo, omosessuale… Mi rattrista. Un sacerdote non è un uomo perfetto e senza difetti ma un uomo che cerca ogni giorno senza stancarsi mai di trasmettere un messaggio: il Vangelo è vita, l’Eucarestia è amore, la Confessione è riconciliazione. I sacerdoti sono i più grandi testimoni di questa verità. L’Opera don Folci, come una famiglia, lotta affinché non  si perda mai la necessità dei sacerdoti. Da Maccio mi porterò via un bagaglio di esperienze che solo questo Santuario della SS. Trinità Misericordia e l’Oratorio potevano offrirmi. Questa belissima esperienza sono certo che mi servirà molto negli anni a venire. Così come la preghiera instancabile di chi ogni giorno frequenta e lavora per il nostro Santuario”.

Le celebrazioni per don Francesco inizieranno venerdì sera alle 20.30 con una veglia di preghiera per i novelli sacerdoti. Sabato 10 giugno, in Duomo, l’Ordinazione presbiteriale, quindi alle 20.30 l’accoglienza in Oratorio con poi il S. Rosario presieduto dal novello sacerdote. Al termine ci sarà poi uno spettacolo organizzato dai giovani, con rinfresco finale. Domenica, alle 10, la prima S. messa di don Francesco ealle 12.30 il pranzo in Oratorio. Alle 15, don Francesco saluterà la comunità prima di partire per Cremona, dove risiede oggi la sua famiglia e dove, nella chiesa di Sospiro, celebrerà alle 18.30 la S. Messa. Domenica 18 giugno, infine, sarà a Firenze, presso la parrocchia di S. Ambrogio per la Celebrazione Eucaristica.