Tangenziale di Como: il fronte dei no al pedaggio si allarga, ma cresce la delusione

Alla presenza del presidente dell’Amministrazione provinciale, il sindaco di Olgiate Comasco Maria Rita Livio, ieri sera si sono incontrati presso il municipio di Villa Guardia, tutti gli amministratori del territorio comasco che in questi mesi hanno fatto fronte comune per dire di no al pedaggio lungo il tratto della Pedemontana denominato Tangenziale di Como.

L’incontro, aperto al pubblico, ha visto raccolti gran parte degli amministratori dei 38 i comuni che hanno aderito all’iniziativa “No Pedaggio”, il cui obiettivo è quello di abolire il pedaggio di 60 centesimi previsto dalla Regione per il tratto (detto Tangenziale di Como) che misura “addirittura” 2,4 km. Sul tavolo dell’assemblea ieri sera c’erano anche le circa 8000 firme raccolte in queste settimane (cui se ne aggiungono altre 750 raccolte attraverso il web).

Giovedì 29 ottobre queste stesse firme saranno protocollate al Pirellone, a Milano, quando i sindaci del comitato avranno la possibilità di esporre le proprie rimostranze, proprio a pochi giorni dal debutto (1 novembre) del nuovo pedaggio-record. La campagna e le azioni dei membri “No Pedaggio” proseguiranno anche successivamente all’inaugurazione del nuovo casello, anche perché il rischio concreto è che tutti i benefici sin qui portati dalla Pedemontana possano essere quantomeno parzialmente vanificati proprio dal costo eccessivo previsto per un tratto così contenuto, con Novedratese e Varesina che tornerebbero ad avere nuovamente il caos viabilistico quotidiano.

Come dire, dopo il duro impatto ambientale della Pedemontana sui territori comaschi, con campi e brughiera brutalmente solcati da una lingua di cemento, ecco la beffa, con una tangenziale che sarà sì comoda ma costosissima!

Ai posteri l’ardua sentenza. Ma la sensazione è che per gli amministratori lariani sia quasi venuto il momento di alzare bianca. Il 1° novembre è dietro l’angolo.