Lanternata di San Martino: sabato fiaccolata e falò

Torna l’appuntamento con la Lanternata di San Martino, evento introdotto qualche anno fa dall’allora neo parroco di Maccio, don Gigi Zuffellatto. Sabato 10 novembre, il rendez vous è fissato per le ore 20 presso l’Oratorio San Giovanni Bosco di Maccio.

lanternata di san martinoA tutti i bambini e ragazzi che prenderanno parte a questa curiosa escursione sarà consegnata una lanterna. Dall’oratorio partirà poi un piccolo corteo che porterà la giovane comitiva ad attraversare alcuni sentieri boschivi del territorio, illuminati in modo suggestivo dalle lanterne, accompagnate da canzoni, preghiere e un magico falò.

Al rientro da questo momento ricco di fascino saranno offerti thè caldo e biscotti a tutti i partecipanti.

San Martino nacque intorno al 315 nella regione della Pannonia e fin da giovane fu avviato alla carriera militare dal padre, che scelse il nome Martino in onore a Marte, dio della guerra. L’episodio più noto della vita del santo – il taglio del mantello per riparare dal freddo un mendicante – si svolse proprio quando era ancora soldato e testimonia l’attenzione per gli umili che avrebbe reso di lui un santo molto amato dal popolo.

lanternata di san martinoDopo aver lasciato le armi, divenne monaco e fondò vicino a Poitiers una comunità di asceti, considerata il primo monastero databile in Europa, praticando un’intensa attività pastorale in tutta la Francia che lo rese molto conosciuto. Una fama che, secondo la tradizione, lo portò a essere eletto vescovo di Tours per acclamazione popolare.

Alla sua morte, avvenuta l’8 novembre del 397, gli abitanti di Poitiers e Tours si contesero le sue spoglie, che furono trafugate nella notte da questi ultimi: i funerali si svolsero tre giorni dopo, l’11 novembre, data che sarebbe diventata la ricorrenza ufficiale legata al santo.

La festa di San Martino era una delle più importanti feste dell’anno, una sorta di capodanno contadino nel corso del quale si mangiava e beveva in abbondanza. Anticamente infatti il periodo di penitenza e digiuno che precede il Natale cominciava il 12 novembre e prendeva il nome di “Quaresima di san Martino”.

san martinoA incoraggiare il momento di baldoria era anche la conclusione delle attività agricole legate all’inizio dell’autunno, nonché il clima più mite che solitamente caratterizza queste giornate (la ben nota “estate di san Martino”). In questo periodo inoltre occorreva finire il vino vecchio per pulire le botti e lasciarle pronte per la nuova annata, e al contempo si iniziava a bere il vino novello (“per san Martino ogni mosto è vino”).

La protagonista assoluta dei menu dell’11 novembre era – e in molte regioni d’Italia lo è tuttora – l’oca, che nelle case più povere poteva essere sostituita con l’anatra o la gallina. In molte parti d’Europa i festeggiamenti prevedevano anche falò, processioni (spesso con lanterne, molto diffuse ancora oggi) e scambi di regali: in alcune regioni della Francia e della Fiandre era san Martino che portava i regali ai bambini, scendendo dal camino proprio come Babbo Natale.