Associazione Pensionati 2: “Che autogol la minoranza!”

Due di picche alla Minoranza. Il direttivo non interverrà al consiglio Comunale. Invitati a sottoporsi all’inevitabile fuoco di fila delle domande dell’opposizione, i membri del Comitato di gestione dell’Associazione Incontro hanno all’unanimità respinto al mittente la richiesta. “Non è né la sede, né il momento opportuno: tutti gli atti del Direttivo sono documentati, nero su bianco, e sono decisioni che competono al Direttivo stesso – spiegano in coro i 9 membri – Qui si vuole solo strumentalizzare una vicenda in cui, è bene che si sappia, tutta la comunità e tutta l’associazione ne sono vittime. Non ci stiamo. Non prestiamo il fianco a inutili polemiche nè accettiamo di essere strumentalizzati per far caos a livello politico locale”.

Al Consiglio comunale, invece, è stata inviata una relazione con tutte le attività e iniziative portate avanti dall’associazione negli ultimi anni. Nove fitte pagine in cui sono documentati tutti i movimenti, passo per passo, a dimostrazione di un attivismo encomiabile per un’associazione, in realtà, di pensionati. Quanti si aspettano il ritratto di un circolo dove “si gioca a carte e si inganna il tempo”, rimarranno profondamente delusi.

“A noi non interessa destra, sinistra, centro. Diciamo solo che se un politico locale non capisce che l’Incontro è diventato un cuore pulsante del paese e come tale è un patrimonio della comunità che va tutelato e difeso, allora significa che non ha capito nulla e che si sta tirando la zappa sui piedi”, spiega Francesco Lavarda, storico consigliere fondatore dell’associazione.

Il riferimento va ovviamente al blitz anomalo di qualche settimana fa dei consiglieri comunali di opposizione, giunti presso la sede ad “intervistare” alcuni degli avventori del centro.

“Abbiamo cercato di avere un rapporto buono e costruttivo con il gestore del bar, nell’interesse del centro – racconta Dario Di Lorenzo, membro del Comitato di gestione in rappresentanza del Comune – Abbiamo cercato spesso di venire incontro alle nuove esigenze avanzate dal gestore, come la mezza giornata in più di riposo che non era prevista in contratto o altri piccoli aspetti. Ma quando è troppo è troppo. L’Amministrazione comunale ha creato dal nulla questo centro e non ha mai avuto alcun interesse a creare disagi. Da sempre si è vissuto in un clima di collaborazione, ma nell’ultimo anno e mezzo le cose sono precipitate. A questo punto abbiamo optato per la naturale disdetta anticipata del contratto, invece del tacito rinnovo, a fine scadenza. Di fatto noi non mandiamo via nessuno. Valutiamo se ci sono realtà ora più vantaggiose per il centro per gestire il bar. Il centro è bello, funziona ed è un peccato che ci sia un clima quindi inutilmente avvelenato”.

Rimane il nodo spinoso dei rimborsi spese ancora non versati dal gestore del bar, aspetto vitale per il presente e il futuro dell’associazione stessa. “Invece di provare ad aiutarci a cucire il rapporto e recuperare quanto dovuto, prendiamo atto che in paese ci sia chi invece preferisce schierarsi contro l’associazione”, concludono amareggiati i membri del Direttivo.