Associazione Pensionati 1: ecco tutte le verità… altro che Carabinieri

I fari si erano accesi lo scorso 6 ottobre, con l’arrivo dei Carabinieri presso la sede dell’Associazione Incontro, il sodalizio che riunisce gli anziani di Villa Guardia. Titoli sui giornali, locandine dai toni pesanti, interpellanze della minoranza e tutto il paese a domandarsi che cosa fosse successo, soprattutto visto che per tutti l’Incontro è principalmente un luogo di ritrovo, dove socializzare, dialogare e programmare insieme attività di ogni genere.

Riavvolgiamo per un attimo il nastro. Già, perché per chiarire una questione delicata dai toni un po’ fumosi, forse è meglio prendersi qualche minuto di tempo.

Lo scorso 6 ottobre, i  Carabinieri intervengono presso la sede di via Frangi per dirimere una discussione tra i membri del Comitato di gestione dell’associazione e il gestore del bar interno. Qualche spigoloso scambio di opinione tra le parti e il richiamo esplicito al gestore, da parte del direttivo, affinché si attenga finalmente a rispettare quanto previsto sul contratto. Nessun insulto o alterco. Tutto qua. Eppure dal bar parte la chiamata alle forze dell’ordine. Forse l’obiettivo è proprio questo: alzare la tensione e accendere i riflettori sul caso. Ma qual è in realtà il caso?

Non tutti i frequentatori del centro, infatti, ne sono a conoscenza. Alcuni sono esterni, altri vengono di rado, altri ancora non sono nemmeno associati. E legittimamente si domandano perché i membri del Direttivo siano risentiti con i gestori del bar.

Detto, fatto. Il segreto è presto svelato. E’ il contratto di gestione del bar il nodo della questione. O meglio, è l’interpretazione un po’ troppo disinvolta dello stesso da parte dell’attuale barista: “Potremmo fare un elenco che non finisce mai – spiega il Direttivo in modo compatto – Ci sono canoni arretrati non pagati sin dal mese di luglio, locali chiusi senza preavviso, chiavi nascoste, abbonamenti dei quotidiani rescissi all’improvviso, carta igienica sparita dai bagni e chi più ne ha più ne metta”. L’importo mancante è di 1800 euro. “Forse qualcuno non lo sa, ma questi soldi sono solo il rimborso spese per le utenze luce, gas, acqua: un contributo minimo che viene chiesto per contratto a chi gestisce il bar, ma che se non corrisposto mette in seria difficoltà un’associazione come la nostra – spiega il presidente Lidio Giovannone (nella foto) – Dobbiamo solo ringraziare il cielo che quest’estate, soprattutto visto il maltempo generale, le feste che abbiamo organizzato in villa Balestrini sono andate bene: ci ha permesso di avere un minimo di cassa a disposizione per far fronte alle spese ordinarie dell’Incontro”. lidio giovannone

Dopo le numerose inadempienze e dopo innumerevoli tentativi di negoziazione tra le parti rimasti in sospeso, pertanto, ecco il richiamo fatto alla “barista”.

“I malumori risalgono ad agosto 2013. La situazione è davvero insostenibile. Quella di ottobre è stata una discussione civile, durante la quale un membro del comitato di gestione ha richiamato per l’ennesima volta il gestore al rispetto degli accordi previsti nel contratto. La signora, infatti, aveva rimosso un cartello in cui si presentava un evento organizzato dal centro. L’ennesimo dispetto, insomma”.

Stipulato nel dicembre del 2012, il contratto di gestione ha come naturale scadenza il mese di dicembre 2014. Ma dopo i primi positivi sei mesi di “convivenza” (quelli previsti come “prova” da contratto), la situazione è via via degenerata.

“Purtroppo abbiamo peccato di buonismo  – spiega il Direttivo –  Il comitato ha cercato sempre di dare alla controparte l’opportunità di adeguarsi, anche perché nella precedente gestione, quella svolta dal fratello della stessa barista, tutto era funzionatoo perfettamente. Abbiamo sempre cercato di andare incontro alle richieste del gestore, cercando di mostrarci collaborativi. Ma poi abbiamo capito che dall’altra parte non c’era alcuna intenzione di collaborare. Anzi, l’obiettivo era proprio quello di alzare la tensione, forse cercando un alibi per non versare quanto dovuto”.

Ora non resta che attendere la naturale conclusione del rapporto. “Peccato. Noi non avevamo nessuna voglia e interesse di ricominciare daccapo. Non è sicuramente bello rimettersi a fare un bando, esaminare i candidati, etc etc. Ma se siamo costretti a farlo, lo faremo, per il bene della sopravvivenza dell’associazione stessa”.

Lidio Giovannone, presidente, Angiolino Roncoroni, vice presidente, Rino Mencaccini, tesoriere, Maria Tettamanti, segretaria, Francesco Lavarda, consigliere, Paolo Bettini , consigliere, Rosanna Dominioni, consigliere, Cornelio Cristini, consigliere e Dario Di Lorenzo, rappresentante del Comune: tutti e 9 i membri del Consiglio Direttivo si mostrano uniti, compatti e solidali. Non vedono l’ora di chiudere questa dolorosa pagina e ripartire, guardando solo gli interessi di questa associazione che, negli ultimi anni è cresciuta in modo straordinario, facendosi portavoce di attività non solo di intrattenimento ma anche dal contenuto sociale (nella foto, il concerto di fine estate: un momento tra i più suggestivi nel calendario degli appuntamenti organizzati dall’Incontro).

concerto 5