Da Civello sostegno per don Giusto

Sostegno e solidarietà anche da Civello e Villa Guardia tutta per don Giusto della Valle, parroco di Rebbio noto per il proprio storico impegno a favore dei più deboli e dei migranti. Solo poche ore fa l’ex coadiuvatore della parrocchia dei SS. Cosma e Damiano di Civello, transitato giovanissimo dalla frazione di Civello, era stato vittima di un attacco spregiudicato da parte dei sostenitori di Forza Nuova, realtà politica di estrema destra che dopo un blitz notturno aveva appeso proprio all’igresso dell’Oratorio di Rebbio uno striscione provocatorio contro il sacerdote, invitandolo ad ocuparsi della Chiesa e non di politica.

Nelle ultime ore sono stati moltissimi gli ex parrocchiani che hanno espresso solidarietà al religioso originario della Valtellina, da sempre in prima fila per aiutare i più poveri. Breve la sua parentesi a Civello, sul finire degli anni Ottanta a completamento del percorso formativo, ma nei residenti è ancora viva la memoria del suo impegno verso le fasce più deboli, testimoniata ovunque e con costanza, ad Albate, Livigno e a Rebbio, luoghi della sua apprezzata vita ecclesiastica che può contare anche un’esperienza africana, nella missione diocesana del Camerun. Una parentesi breve, la sua, in quel di Villa Guardia dove però il seme della sua disponibilità ha fatto fiorire rapporti di amicizia consolidati nel tempo. Ecco perché in molti hanno recapitato al sacerdote il proprio sostegno.

Sullo striscione di cattivo gusto, appeso proprio all’oratorio di Rebbio dai militanti di estrema destra (e poi rivendicato sulla pagina Facebook ufficiale di Forza Nuova) si è espresso nelle ultime ore anche il professore Gianpaolo Rosso, storico insegnante del Liceo Scientifico G.Terragni di Olgiate e ora presidente anche del circolo provinciale ARCI di Como.

“L’accusa è sostanzialmente un complimento. Don Giusto della Valle viene accusato da Forza nuova di fare politica. Don Giusto è una delle persone migliori della città. Lotta da anni a Rebbio (e prima in Camerun, qualcuno che li aiuta davvero a casa loro c’è) perché i diritti degli ultimi non vengano calpestati. Non c’è dubbio che sia fare politica assistere chi non ha né casa, né cibo. Non c’è dubbio che sia fare politica puntare al riscatto umano e civile di chi non ha nulla e stenta persino a sognare un futuro. È fare politica essere sempre e coerentemente dalla parte degli ultimi, indipendentemente dalla loro provenienza geografica o dal colore della pelle…. Noi condividiamo con don Giusto la sua coraggiosa azione per la dignità di tutte e di tutti”.