Si è spento nelle prime ore della mattina l’ingegner Arnaldo Giudici, volto noto della comunità di Villa Guardia.
Per decenni impegnato in prima linea nella politica locale, come capogruppo della Democrazia Cristiana prima e poi dell’attuale lista di maggioranza “Villa Guardia Insieme” (rivestendo per tanti anni molteplici ruoli all’interno del Consiglio comunale), Giudici era stato dapprima sindaco di Lurate Caccivio, paese natio, dal 1970 al 1975 e dal 1976 al 1975. Due mandati contraddistinti da molteplici opere e iniziative ma anche dalla terribile alluvione del torrente Lura che mise in ginocchio metà paese, mettendo in difficoltà moltissime persone, un pensiero fisso questo che lo accompagnerà per tutta la vita e che ritornava ogniqualvolta le piogge si facevano intense.
Da sempre impegnato anche nella società civile e nelle attività della parrocchia di Maccio, Arnaldo Giudici se n’è andato all’età di 89 anni, circondato dall’affetto della moglie Nucci e dei figli Laura, Silvia e Stefano, missionario comboniano in Kenya, del quale aveva atteso trepidante l’arrivo nei giorni scorsi prima di decidere che fosse giunto il momento di chiudere gli occhi definitivamente.
Uomo di grandissima generosità e spessore morale, Arnaldo Giudici era diventato sindaco di Lurate Caccivio negli anni Settanta, indossando la fascia tricolore in quel municipio che era situato proprio di fronte la casa in cui era nato e cresciuto insieme ai genitori e alla sorella Camilla, per molti anni preside della Scuola Media di Villa Guardia.
Una missione la sua, quella di tendere la mano agli altri, che lo caratterizzava nel lavoro come nella vita di tutti i giorni. Era noto a tutti, ad esempio, che il sabato mattina in municipio a Lurate Caccivio fosse solito ripartire tutta la propria indennità mensile da sindaco tra i cittadini bisognosi che andavano a chiedere il suo aiuto. Un modo come un altro per rendere concreta la sua cristianità nella vita di tutti i giorni.
Per anni dirigente in una nota grande azienda di Como, l’ “ingegnere” si era distinto anche nel salvataggio degli stipendi di tutti i dipendenti nel momento in cui l’azienda, all’insaputa di tutti, era prossima alla chiusura. Un gesto eroico del quale gli veniva ancora reso onore dai tanti dipendenti che casualmente avevano ancora modo di incontrarlo.
Trasferitosi a Villa Guardia dopo il matrimonio, Arnaldo Giudici durante gli anni Ottanta e Novanta si era tuffato nel mondo del sociale, collaborando con tutte le associazioni del paese e facendosi promotore di tante iniziative benefiche.
Negi ultimi anni gli amici del centro INCONTRO di via Vittorio Veneto lo avevano chiamato spesso a spiegare l’attività del figlio missionario in quel di Nairobi, organizzando serate e progetti per sostenere di volta in volta progetti di solidarietà come la costruzione della biblioteca o l’aula informatica per i giovani della baraccopoli di Korogocho, uno degli slum più noti al mondo e situato nella periferia di Nairobi.
Buon viaggio “ingegnere” dall’animo buono, grazie dei suoi generosi insegnamenti.
I funerali, celebrati presso la chiesa parrocchiale di Maccio, si volgeranno lunedì mattina alle ore 10.30. Domenica dopo la s.messa delle 18, invece, la recita del santo rosario.