“Parole d’organo”, sabato a Civello il debutto della rassegna musicale

Prenderà il via sabato 13 febbraio la prima rassegna di musica e cultura “Parole d’organo”,  che vedrà sino a novembre al centro delle attenzioni di appassionati e curiosi, l’organo della parrocchia di Civello, un prezioso Nasoni&Gandini del 1910.

“Suonare a Civello è una responsabilità, perché il livello della tradizione musicale della nostra parrocchia è sempre stato alto – spiega Mattia Calderazzo, direttore artistico della rassegna (nella foto grande) – Ma è una responsabilità anche nei confronti della comunità intera, che negli ultimi anni ha sostenuto il restauro dell’organo. Da questo senso di gratitudine è nata l’idea di organizzare un vero programma di eventi che durasse per tutto l’anno e che andasse al di là dei due concerti che di solito Civello ospita a livello organistico (una tappa del Festival internazionale Città di Cantù e una del festival Percorsi organistici in provincia di Como, ndr)”.Organo Civello

E così, dopo oltre tre mesi di organizzazione, ecco sbocciare “parole d’organo” una manifestazione destinata a regalare momenti musicali di grane emozione. “Ho voluto andare oltre, proponendo un’offerta musicale più ampia che comprendesse anche momenti formativi, culturali e di informazione”.
Il primo step saranno le mezzore musicali che (alle 17.30) che per tutti i sabati della Queresima, anticiperanno la santa messa delle ore 18 presso la parrocchiale SS. Cosma e Damiano di Civello. Quattro gli appuntamenti a partire da sabato 13 febbraio con ospite l’organista Lorenzo Pestuggia (nella foto piccola), quindi sabato 20 febbraio Stefano Gorla, sabato 27 febbraio Stefano Marelli e sabato 5 marzo Bruno Mazzola. Sabato 12 marzo, invece, toccherà alla Corale Regina Pacis di Maccio animare la celebrazione liturgica delle 18. A conclusione di questo primo percorso sarà lo stesso Mattia Calderazzo ad esibirsi sabato 19 marzo alle 17.30.
Ad arricchire il calendario ecco  poi il concerto d’organo di Stanislav Surin, organista della cattedrale di Bratislava che suonerà a Civello il 10 aprile alle 20.45, all’interno proprio del festival Percorsi organistici in provincia di Como.
Ma la bella rassegna non si occuperà solo di organo, ospitando infatti due date dedicate al canto gregoriano. Giovedì 28 aprile, alle 20.45, il maestro Giovanni Conti  terrà infatti una conferenza sul canto gregoriano, spiegando tutti i risvolti culturali e storici che portarono alla nascita appunto del canto gregoriano; sarà una sorta di cappello a quella che poi sarà l’elevazione spirituale prevista per venerdì 6 maggio, alle 20.45.
Maggio sarà invece il mese in cui l’organo sarà “compagno di viaggio”, protagonista nella liturgia in occasione delle esibizioni di quattro apprezzate corali in occasione delle messe domenicali delle ore 18. Domenica 8 maggio toccherà alla corale di Cagno, quindi domenica 15 alla corale di Casnate con Bernate, il 22 maggio alla corale di Oltrona San Mamete e il 29 maggio alla corale di Cernobbio.
Parole d’organo si riproporrà poi dopo l’estate con tre grandi appuntamenti: sabato 10 settembre, alle 20.45, con il concerto del coro voci bianche Cantus Juvenum (di Karlsruhe, Germania), accompagnate dallo stesso Calderazzo all’organo; domenica 2 ottobre, invece, alle 16, Humbero Salagnin, organista brasiliano che esercita a Ginevra, sarà in concerto nella parrocchiale di Civello in occasione del festival Internazionale Città di Cantù; sabato 19 novembre, infine, alle 20.45, la grande chiusura, con un concerto a due, violino e organo, con Laura Bernasconi e Mattia Calderazzo, entrambi artisti di Villa Guardia, a chiudere la rassegna con un concerto durante il quale sarà suonato in prima assoluta un pezzo scritto appositamente per l’occasione da un compositore italiano.
“Ho voluto invitare tutti organisti giovani, di seria e comprovata professionalità e con i quali costruire un percorso che non fosse un calendario di eventi di nicchia, bensì un’occasione per permettere alle persone di arricchirsi culturalmente. Ampliamo il ventaglio delle proposte culturali, consapevoli che sarà un evento dunque non solo musicale, ma in cui saranno illustrati anche alcuni aspetti della musica, della costituzione dell’organo stesso, della chiesa SS. Cosma e Damiano o dei suoi quadri pittorici. Abbiamo voluto fare più eventi proprio per poter raggiungere più gente possibile e coinvolgere non solo gli appassionati. Sono molto soddisfatto di aver scelto artisti giovani e sono felice di dar loro visibilità. Se la rassegna avrà il gradimento del pubblico saremo felici di confermarla anche il prossimo anno, perfezionandola e strutturandola affinché diventi un evento che si possa radicare sul territorio”.
L’organo a trasmissione meccanica di Civello, fu costruito nel 1910 nella bottega di Nasoni e Gandini, a Varese, incorporando materiale fonico appartenuto al precedente organo, realizzato da Damiano Damiani nel 1832. Due anni fa ecco il restauro grazie alle sapienti mani di un villaguardiese doc:  Ilic Colzani, tra i migliori organari non solo nel panorama provinciale.
“Ringrazio tutti, dai maestri, alle corali, dagli organisti che hanno voluto collaborare sino agli amici come Filippo Speranza che mi hanno aiutato a creare la rassegna – conclude Mattia Calderazzo – Ma ringrazio anche Ilic, don Enrico parroco di Civello, gli sponsor e tutta la comunità che ha permesso di restaurare l’organo parrocchiale. Questi eventi lasceranno una doppia traccia di sè: una traccia scritta perché ci sarà un registro che tutti gli artisti compileranno e una traccia di amicizia che collegherà, invece, Villa Guardia ad un panorama musicale organistico più ampio”.
per contatti: mattia.calderazzo@alice.it
Ecco alcune informazioni su Lorenzo Pestuggio, primo tra gli organisti ad esibirsi all’interno della rassegna organistica:
PESTUGGIALORENZO PESTUGGIA (1973): Inizia gli studi musicali presso l’ Istituto Magistrale “T.Ciceri” di Como nella sezione ad indirizzo pedagogico musicale (oggi “Liceo Musicale”). Ottenuta la maturità si iscrive al Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra di Milano dove studia canto gregoriano (con A.Turco), organo (con E. Vianelli) e composizione (con L.Molfino), conseguendo a pieni voti il magistero in Canto Gregoriano e  Musica Sacra con una tesi su “M.E.Bossi maestro di Cappella e organista del Duomo di Como”. Presso il Conservatorio di Musica “G.Verdi” di Como consegue il diploma in “Musica corale e direzione di coro” (con R.Mucci)  e, con il massimo dei voti, il Diploma Accademico di primo livello in Composizione (con I.Fedele, G.Tedde,C.Ballarini,A.E.Negri). Presso il Conservatorio di Musica “G.Cantelli” di Novara ottiene col massimo dei voti e la lode il dottorato in “Discipline della Musica Sacra” con una tesi sulla composizione liturgica oggi in relazione alla Riforma del Concilio Vaticano II (relatore Mons. Massimo Palombella, Maestro Direttore della Pontificia Cappella Musicale “Sistina”).

Si perfeziona nella direzione di coro con W.Marzilli e con E.Ortner .

Dal 2013 è stato nominato “Maestro di Musica” della Cattedrale di Como dove è organista titolare, curatore dell’ Archivio Musicale e compositore.  È docente di teoria e solfeggio  ed organo presso la Scuola Diocesana di Musica e Sacra Liturgia “L.Picchi” di Como.

Questo il programma che porterà in occasione dell’elevazione spirituale del 13 febbraio alle 17.30

LA QUARESIMA

L. Pestuggia (1973): Improvvisazione su Attende Domine

L’ EUCARESTIA (GIOVEDÌ SANTO)
S. Karg-Elert (1877-1933): Christe, du Lamm Gottes

Preludio: ”Cristo, Agnello di Dio”
Sigfrid Karg-Elert è stato un compositore e insegnante tedesco.
Raggiunse una certa popolarità agli inizi del XX secolo, soprattutto per le sue opere corali, i lieder, la musica orchestrale, le musiche per il pianoforte e le composizioni per l’organo e l’armonium.
Dal 1919 ha intrapreso la carriera di professore presso il Conservatorio di Lipsia, dove ha insegnato composizione, teoria, e pianoforte.

LA CROCE (VENERDÌ SANTO)
J.S. Bach (1685-1750): O Mensch, bewein’ dein’ Sünde gross BWV 622
Corale: O uomo, che piangi i tuoi gravi peccati

Johann Sebastian Bach è stato un compositore e musicista tedesco del periodo barocco, universalmente considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica. Le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi, e per bellezza artistica. Bach operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco (di cui erano stati esponenti, fra gli altri, Pachelbel e Buxtehude) e le opere dei compositori italiani (particolarmente Vivaldi), dei quali trascrisse numerosi brani, assimilandone soprattutto lo stile concertante. La sua opera costituì la summa e lo sviluppo delle svariate tendenze compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l’esclusione del genere melodrammatico, tuttavia, resero la sua opera appannaggio solo dei musicisti più dotati e all’epoca ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico, in paragone alla popolarità raggiunta da altri musicisti contemporanei come Telemann o Händel. Nel 1829 l’esecuzione della Passione secondo Matteo, diretta a Berlino da Felix Mendelssohn, riportò alla conoscenza di un vasto pubblico la qualità elevatissima dell’opera compositiva di Bach, che è da allora considerata il compendio della musica contrappuntistica del periodo barocco. A lui sono dedicati l’asteroide 1814 Bach e il cratere Bach.

LA RISURREZIONE (SANTA PASQUA)
L. Picchi (1889-1970): Risurrezione (da “L’ Organista Liturgico”)

Luigi Picchi (Sairano, 27 settembre 1899 – Como, 12 agosto 1970) è stato un organista e compositore italiano di brani prevalentemente sacri e liturgici. Iniziato alla musica dal padre Faustino, organista autodidatta, continua gli studi a Pavia con Don Giovanni Baroni e Franco Vittadini, e successivamente al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Ettore Pozzoli (teoria e solfeggio), Guglielmo Andreoli (pianoforte), Costante Adolfo Bossi, Luigi Cervi, Arnaldo Galliera e Pietro Bognetti (organo), Luigi Mapelli e Giulio Cesare Paribeni (armonia e contrappunto), Vincenzo Ferroni (composizione) e Giulio Bas (canto gregoriano)[1]. Dopo aver lavorato come maestro sostituto in alcune stagioni liriche, nel 1928 vince il concorso di Organista e Maestro di Cappella presso il Duomo di Como, incarico che ricoprirà per quarantadue anni, fino alla sua morte. Contemporaneamente insegna nel Seminario di Como e, dal 1935 al 1968, anche nel Seminario di Lugano, dove ha tra i suoi allievi don Luigi Agustoni[2]. I due musicisti collaboreranno a lungo nel campo della composizione della musica liturgica[3], e insieme con il maestro Luigi Cansani, sono autori nel 1953 dei canti Ordinari per la Santa Messa, i primi con il testo in lingua italiana, eseguiti nella chiesa luganese di San Nicolao della Flüe. Nell’arco della vita dirige alcune riviste a carattere musicale: il mensile L’organista liturgico (dal gennaio 1932 al luglio 1943) e Fiori dell’organo (dal 1968) per la casa editrice Carrara, Laus Decora, rivista che si occupa di canto liturgico e di musica organistica (dal 1954 al 1967)[4]. La sua attività compositiva si concentra sulla musica sacra con molti brani adatti a occasioni liturgiche diverse: moltissime sono infatti le sue opere vocali, pubblicate in parte con le Edizioni Carrara[5], le Edizioni Schola e Ricordi. A lui si deve la diffusione, nel 1938, del canto Astro del ciel, su testo italiano di Don Angelo Meli, elaborato per diverse formazioni corali e strumentali.
A Luigi Picchi sono intitolati molti cori liturgici d’Italia, una scuola diocesana[6] ed una strada nel Comune di Como.

“LA MISERICORDIA”
M.E.Bossi (1861-1925): Redemption op. 104 n. 5

Marco Enrico Bossi (Salò, 25 aprile 1861 – Oceano Atlantico, 20 febbraio 1925) è stato un compositore e organista italiano.
Appartenente a una famosa famiglia di organisti, Bossi nacque a Salò (sulle rive del lago di Garda). Frequentò per due anni (1871-1873) il liceo musicale di Bologna, mentre studiò per i successivi otto al Conservatorio di Milano. Il decennio di studi non valse, però, al conseguimento del diploma in organo (le ragioni di questo fatto sono da trovarsi nei contrasti con il maestro Polibio Fumagalli). Bossi dovette quindi terminare all’estero la sua formazione, ma non acquisì mai un titolo di studio musicale italiano. Ben presto conseguì un grande successo, in Europa e nel mondo: già all’età di diciotto anni, infatti, venne applaudito a Londra, e negli Stati Uniti, inoltre fu organista e maestro di cappella nella cattedrale di Como (vi fece realizzare 2 nuovi organi dal costruttore Bernasconi di Varese) ed insegnò armonia ed organo e composizione organistica al Conservatorio di Napoli.
Successivamente diresse i licei musicali in varie città: tra il 1895 e il 1902 a Venezia, dal 1902 al 1911 a Bologna, dal 1916 al 1922 al Santa Cecilia di Roma. Bossi fu sicuramente una personalità di spicco nel panorama musicale italiano (e internazionale). Oltre ai pezzi da concerto, sono notevoli le sue composizioni liturgiche. Nel settembre 2005, al Teatro Comunale di Bologna è stato eseguito, in prima assoluta, il poema melodrammatico Malombra, in tre atti e un prologo. L’edizione di questo lavoro venne curata dai musicologi Pierangelo Valtinoni, Francesco Erle e Marco Manzardo. Tra le sue opere, che ebbero maggior successo in altri Paesi europei, come la Germania, rispetto all’Italia si annoverano Il viandante (“Der Wanderer”) suonata a Mannheim nel 1906, gli oratori Paradiso perduto e Giovanna d’Arco, il sinfonico Intermezzi goldoniani e Concerto per organo e orchestra, la particolare musica da camera Santa Caterina da Siena.
Fra i suoi allievi si ricorda Vera Gobbi Belcredi. Morì il 20 febbraio 1925 per emorragia cerebrale sul bastimento francese De Grasse durante la traversata atlantica da New York a Le Havre, ritornando da una trionfale tournée negli Stati Uniti. Dal punto di vista compositivo, il suo stile si può assimilare al tardoromanticismo guidato da Brahms. Bossi si è distinto per il suo coraggioso tentativo di proporre anche musica strumentale, in un contesto ormai dominato dal melodramma.[2]