Immigrati clandestini: ecco la dimora e la cooperativa che gestirà l’accoglienza

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Non c’è dubbio che la notizia dell’arrivo in paese di alcuni immigrati clandestini abbia fatta parlare. O forse sarebbe meglio dire, discutere. Già perché dall’annuncio fatto giovedì sera in Consiglio comunale dal sindaco Valerio Perroni, non si è chiacchierato d’altro in paese. Favorevoli, contrari, astenuti: il dibattito prosegue ininterrotto tra piazze reali e virtuali, nell’agorà dei social network.

Sabato il consigliere di minoranza Piermario Vimercati aveva espresso il suo dissenso verso la gestione attuale dell’emergenza a livello nazionale, sfilando insieme ad altri amministratori davanti alla Prefettura di Como. Oggi di fatto si è fatta ancora maggior chiarezza sulla vicenda. Innanzitutto sul “CHI: sarebbero infatti solo 9 gli immigrati clandestini nigeriani che hanno ricevuto asilo a Villa Guardia; quindi sul “DOVE”: sarebbe lo stabile “ex Banca Commercio e Industria” di Maccio, all’angolo tra via Negrini e via PM Faverio, ad ospitare i giovani profughi; e per finire sul “COME”: sarebbe infatti la Cooperativa Intesa Sociale di Como, associata a Conf Cooperative, a gestire la “pratica” vitto e alloggio dei sette sfortunati nigeriani approdati in Italia nelle scorse settimane e ora ospitati a Villa Guardia. Come accade in queste circostanze, la cooperativa (che ha sede in via Martino Anzi) ha stipulato un regolare contratto d’affitto con il Privato che ha messo a disposizione l’immobile, quindi lo ha comunicato alla Prefettura che a sua volta lo ha reso pubblico mediante telefonata al Sindaco. Vista l’impossibilità per i profughi di cercare regolare impiego per un anno, nella comunicazione il Prefetto sollecita inoltre le Amministrazioni dei comuni interessati dai progetti di accoglienza a mettere a disposizione degli stessi profughi i “voucher” per i lavori socialmente utili, offerta che poi gli stessi immigrati possono anche scegliere di non prendere in considerazione.

casa immigrati Villa GuardiaQuesto il quadro generale in cui tratteggiare la vicenda, fermo restando il fatto che “fuggire dalla guerra e dalla miseria” è un’aspirazione assolutamente comprensibile per ogni uomo. Ma probabilmente in questa emergenza il vero problema per gli italiani non sono i profughi in sè, bensì le modalità della gestione degli stessi da parte di Roma e dell’Europa.