Il saluto della rete ad Engy

Tanti, tantissimi, un commovente fiume in piena che trascina con sè rabbia, tristezza e dolore. Ma anche speranza e gioia. I messaggi che nelle ultime ore hanno popolato la bacheca di Facebook di Angelo Schiavo, il giovane 38enne di Villa Guardia deceduto domenica mattina sul tratto della A9 che collega Como Sud a Monteolimpino, a seguito di un incidente in sella alla sua Ducati, arrivano da ogni parte. Sono amici vicini e lontani; compagni di infanzia, di scuola o bikers compagni di avventura; gli amici del bar di Masano (dove Engy era solito ritrovarsi) o semplicemente anche “facce note” con i quali era solito scambiare un sorriso, qualche parola, un caffè offerto o una battuta allegra. Tutti hanno voluto ricordarlo così: un ragazzo semplice, gentile e sorridente, sempre disponibile con tutti. Toccanti le testimonianze della sorella Monica e dei nipoti, che con disincanto, amore puro e genuino immaginano già il loro “zione” quale nuovo Angelo custode pronto a proteggerli. Tanto dolore, come detto, ma anche la certezza che Engy è uno di quei ragazzi che ha vissuto la sua vita sempre con passione e serenità. “Mai avrei pensato di scrivere parole così intime su FB. – scrive la sorella Monica – Ma ora la condivisione mi sembra così naturale. Vorrei ringraziare tutti. Angelo ha seminato bene e io sono fiera di lui. Ora la vita mi fa paura. Ma l’insegnamento è arrivato. Feroce. Ma fa crescere. Ci facciamo forza tutti insieme così anche Engy vivrà sereno nella sua nuova dimensione. Le anime prima o poi si riconosceranno e ricongiungeranno. Ciao Fratellino. La nostra famiglia e quella di Morena ora sono unite per sempre. E la porta è aperta a tutti!”. Ieri sera, presso il santuario SS Trinità Misericordia di Maccio, si è tenuto il rosario, in una chiesa gremita e raccolta in un frastornante silenzio. Ancora non è stata stabilita la data della cerimonia funebre, visti purtroppo i dovuti accertamenti del caso ancora in corso, nel tentativi di accertarsi sui motivi della caduta costata la vita al giovane villaguardiese. In attesa di potergli tributare l’ultimo saluto, magari con le due dita alzate, proprio come fanno i veri bikers, non resta che stringersi nella sofferenza, confortati però ancora una volta dal suo contagioso sorriso.