Furti: la cresta dell’onda prima della quiete

Via Leopardi, via Don Guanella, via San Francesco, via Mazzini, via IV Novembre, via Foscolo, via Santa Caterina… Sono solo le ultime strade comunali battute dalla banda organizzata che da oltre dieci giorni sta “bussando” alle porte dei cittadini di Villa Guardia, non per chiedere beneficienza natalizia, bensì per arraffare il più possibile prima di darsela a gambe. Un’ondata di furti senza precedenti.

Come negli anni precedenti, come nei paesi limitrofi e come ormai accade regolarmente prima di Natale e prima delle ferie estive, la microcriminalità è letteralmente scatenata in paese. Siamo nel momento del massimo picco stagionale. Ormai non si contano più le telefonate alle Forze dell’ordine e Polizia locale. L’allarme furti è altissimo e il passaparola tra i cittadini cerca di essere il più rapido possibile. C’è chi già si rende disponibile per ronde serali e notturne per le vie di Villa Guardia. Del problema se ne parlerà anche domani sera alle 21, all’interno di un Consiglio comunale che richiamerà l’attenzione di numerosi cittadini.

Ancora ieri nella frazione di Sordello, invece, ecco la notizia della messa in fuga dei soliti malintenzionati, in pieno giorno. Qualcuno scatta e posta sui social network le immagini dei volti sospetti incontrati per strada, cercando di fare rete e avvertire i residenti delle zone più colpite. insomma, ci si arrangia come si può, sperando in una presa di posizione rigida da parte dell’Amministrazione comunale che, qualche anno fa, grazie al sindaco Colzani, si era fatta portavoce per l’attivazione di un servizio di vigilanza privata. Una possibilità potrebbe essere quella di organizzare pattugliamenti extra quantomeno proprio nei due periodi più caldi dell’anno.

Come già spiegato dalle Forze dell’ordine si tratterebbe di bande specializzate, soprattutto composte da italiani e giovani di provenienza dell’Est, dotate di attrezzatura ad hoc per forzare porte e infissi e capace di colpire anche con pochissimi minuti di autonomia. Nulla a che vedere insomma con la tematica dell’emergenza profughi, spesso ingenerosamente abbinata a quest’altro tipo di emergenza territoriale.