Don Merola e l’abbraccio dei ragazzi di Villa Guardia

Avrebbero dovuto incontrarsi martedì 15 novembre, a Villa Guardia, don Luigi Merola, prete campano da sempre in prima linea nella lotta alla camorra, e i ragazzi di Terza Media. Ma l’appuntamento era stato posticipato per una “cosetta” da nulla: l’investimento in auto del sacerdote che nelle periferie di Napoli combatte la criminalità organizzata. Un segnale preciso, evidentemente inviato dalla Camorra al prete coraggio e sul quale ancora le Autorità Giudiziarie stanno indagando. A distanza di qualche mese, don Merola non si è rassegnato e ha voluto tener fede alla promessa fatta a suo tempo ai docenti dell’Istituto omnicomprensivo di Villa Guardia, impegnati nel progetto di Educazione alla legalità. Questa mattina, finalmente, ecco allora l’incontro con gli alunni delle classi Terze, in un approfondimento-dibattito presso la sala del Consiglio comunale, in Municipio. Don Luigi Merola ha anzitutto raccontato l’episodio di cui è stato recentemente vittima. Ma il sacerdote ha incantato la platea toccando svariati temi, narrando i due attentati subiti, spiegando le differenze tra i vari tipi di criminalità organizzata presenti in Italia, descrivendo i business gestiti dai clan e come questi si nascondano anche al Nord, e non mancando poi di raccontanre anche aneddoti curiosi come “il leone da 200 kg che aveva a casa propria un malavitoso”, coinvolgendo i ragazzi nell’affrontare i temi.

don luigi merolaProtagonista di una storica omelia in cui nel 2004 aggredì verbalmente la camorra, a quell’epoca responsabile dell’uccisione della giovane ragazza Alessia Durante, di soli 14 anni, don Luigi Merola ha poi ispirato la nascita di associazioni, ha scritto libri, ricevuto svariati premi (nazionali ed internazionali) e la nomina cavaliere della Repubblica, ed ha persino interpretato sè stesso nel film di Antonio Capuano, L’amore buio.

Questa mattina don Merola non ha mancato di ricordare proprio l’episodio di Alessia Durante e di come, semplicemente perché passase di lì in quel momento, la giovane abbia perso la vita durante un conflitto a fuoco tra bande nei pressi di un bar.

A tutti i presenti don Merola ha lasciato poi la testimonianza concreta di cosa oggi faccia la propria associazione e di come si svolga la vita degli oratori nei quartieri difficili di Napoli.

Applausi, bocche spalancate e occhi rossi di commozione hanno accompagnato la mattinata, con i giovani di Terza media visibilmente toccati dal racconto.