Immigrati clandestini in paese: Vimercati protesta davanti alla Prefettura

villa guardia consiglio comunale

Una protesta civile, sobria e lucida quella messa in atto sabato dal leader di Villa Guardia Civica, Piermario Vimercati, davanti alla Prefettura di Como. Insieme ad altri amministratori comaschi, il segretario provinciale della Lega Nord Angelo Sala, il deputato leghista Nicola Molteni, il consigliere regionale ella Lega Nord Dario Bianchi e Roberto Moscatelli, responsabile immigrazione, Vimercati ha voluto così porre l’accento sulla questione della gestione delle problematiche legate al fenomeno della clandestinità, oggi piaga assolutamente d’attualità nel nostro Paese.

L’antefatto. Giovedì sera il sindaco Valerio Perroni dà l’anuncio in Consiglio comunale che un gruppo di immigrati clandestini arriverà presto a Villa Guardia. Una notizia sulla quale il Primo cittadino ha evitato di prendere posizione in quanto si tratta in realtà di un’iniziativa di un privato che metterà a disposizione di circa 10 giovani (probabilmente nigeriani) alcuni propri immobili. L’iter è ormai noto: lo Stato ha individuato da tempo  anche su Como alcuni soggetti (cooperative sociali) che hanno il compito della gestione economica e pratica delle emergenze migratorie. Questi soggetti sottoscrivono poi degli accordi con enti o anche privati, i quali mettono a disposizioni appartamenti e case per la prima accoglienza. Spetta invece al Comune ospitante, così come ribadito dal Prefetto, farsi carico di ingaggiare i clandestini immigrati per l’esecuzione dei cosiddetti alvori socialmente utili.

vimercati“So benissimo che questa gestione dell’emergenza profughi è un malcostume nazionale, che non riguarda i Comuni – spiega Piermario Vimercati – Però mi aspetto che il Sindaco quantomeno due righe piccate al Prefetto le invii il prima possibile. Non si può sempre accettare qualsiasi imposizione”. A tal proposito, ecco la manifestazione di sabato. “Non ero solo ma non eravamo nemmeno moltissimi. Occorre uscire dall’equivoco: qui non c’entra nulla il razzismo. Stiamo parlando di una gestione di un problema nazionale che attraverso alcune cooperative e soggetti terzi ha assunto ormai un aspetto di vero e proprio business. Il tutto in contrapposizione con un periodo difficilissimo dal punto di vista dell’economia e del lavoro per tutti gli italiani. Purtroppo non è più come negli anni Ottanta, quando arrivarono centinaia di profughi dal Libano e nel giro di poche settimane avevano già tutti trovato posto di lavoro. Oggi queste opportunità non ci sono più. Non possiamo far finta che non sia così”.